Il regime forfettario e è stato istituito dalla Legge 190/2014 e rappresenta una forma semplificata di tassazione rivolta a professionisti e piccole imprese.
Una delle agevolazioni applicate è l”imposta sostitutiva su ricavi o compensi lordi, senza la necessità di dover effettuare spese o costi.
L’aliquota varia dal 5 al 15% a seconda che l’attività venga considerata nuova attività o meno.
Il differenziale rispetto al regime semplificato / ordinario è importante. Dal 1° gennaio 2024 (e solo per quest’anno), le aliquote Irpef sono 23%, 35% e 43% e senza considerare che ci sono anche le aliquote Irpef regionali e comunali!
Altro fattore importante è la possibilità di ridurre, soltanto per artigiani e commercianti, i contributi Inps del 35%.
Bisogna però prestare attenzione alla corretta adozione di tale regime, per garantire la conformità normativa, minimizzare i rischi finanziari e ottimizzare le opportunità fiscali disponibili.
A tal fine si consiglia l’approfondimento sulle cause ostative all’applicazione del regime forfettario, le quali precludono un suo utilizzo.
E’ inoltre importante notare che esistono dei limiti di incassi annui per poter rientrare in questo regime, al fine di garantire che sia effettivamente riservato a soggetti con un’attività di dimensioni contenute. Ad oggi il limite di ricavi e compensi incassati è pari a 85.000,00 rapportati ai giorni di apertura.
In conclusione, il regime forfettario è un’ottima opportunità di semplificazione e ridotta tassazione per le partite iva individuali, ma bisogna prestare attenzione alla sua applicazione.
Fisco spiegato in maniera semplice Partita iva 02289320026